Perché un bullo diventa un bullo?

Secondo le attuali statistiche almeno una persona su due ha subito un atto di bullismo prima dei 20 anni. Può essere davvero difficile per un adolescente superare il fatto di aver vissuto un’esperienza di questo genere, soprattutto perché di solito si pensa che sia per il proprio peso, l’aspetto, la religione, il proprio orientamento sessuale o politico ecc., quindi per cause connesse a come le persone bullizzate sono, ma non è così, non dipende da loro e questo è fondamentale da capire, perché in una storia di bullismo non c’è solo la persona bullizzata. C’è infatti anche il bullo, che raramente mette in atto comportamenti aggressivi causati della persona che prende di mira.

Quali sono i motivi per cui una persona diventa un bullo?

Un bullo non nasce certo così, i motivi per cui una persona diventi aggressiva con altre sono molteplici. Ci sono senza dubbio persone con un carattere più portato ad avere certi atteggiamenti, ma di solito di tratta di diversi fattori che agiscono in concomitanza. Questi sono i più comuni…

La società attuale

Anche si ultimamente si sta sviluppando un bullismo “femminile”, più legato a distruggere una persona psicologicamente, il bullismo maschile, fisico in genere, è in ogni caso più diffuso (66%). Questo dato porta a fare alcune riflessioni legate a come i ragazzi siano cresciuti nella nostra cultura e confrontarlo con i modi con cui lo siano invece le ragazze. Se un ragazzo mostra un’emozione, viene preso in giro, gli viene detto di crescere e di smettere di essere una ragazza. Per le ragazze è l’esatto opposto, questo comportamento viene incoraggiato e si tende a parlare di più di certe cose con loro. I ragazzi così cominciano a rispondere con comportamenti aggressivi, come il bullismo, usandolo come modo di affrontare i problemi che li riguardano. Ecco perché è più probabile che i ragazzi, rispetto alle ragazze, attacchino fisicamente qualcuno. Non è qualcosa con cui nascono, ma è un comportamento appreso che viene insegnato attivamente dalla società usando norme e ruoli di genere disfunzionali.

Situazioni stressanti o traumatiche

I dati mostrano che chi bullizza spesso ha vissuto una situazione stressante o traumatica negli ultimi 5 anni. Questi eventi stressanti possono essere per esempio la separazione dei genitori, la morte di una persona cara, la nascita di un fratellino o di una sorellina… Se delle persone reagiscono positivamente e non sviluppano assolutamente comportamenti aggressivi, altre non riescono invece a rispondere in modo adeguato allo stress e mettono in atto comportamenti negativi come il bullismo o la violenza, che temporaneamente nascondono il problema, ma che di solito alla lunga lo peggiorano.

Bassa stima di sé

E’ un comportamento messo in atto spesso: per sviare l’attenzione da se stessi, si attira l’attenzione su qualcun altro. E’ comune che delle persone per un qualche motivo abbiano paura di non piacere né a sé stessi né agli altri e così spostino l’attenzione su altri, magari attribuendo a quella persona gli aspetti negativi che vedono in sé. In questo momento inoltre, per gli standard di bellezza e fitness, veniamo costretti a confrontarci con gli altri, cosa che crea inevitabilmente sentimenti di invidia o di inadeguatezza, che possono sfociare in comportamenti aggressivi.

Un bullo spesso è stato bullizzato

Le ricerche dimostrano che spesso persone che bullizzano sono state a loro volta bullizzate quando non avevano modo di reagire. Forse sono stati bambini maltrattati o sono stati bullizzati dai coetanei in precedenza. Spesso viene usato come meccanismo di difesa e la gente tende a credere che facendo il bullo con gli altri diventerà immune al bullismo e si crea così un circolo vizioso di comportamenti aggressivi.

Situazioni familiari difficili

Spesso un bullo non viene da situazioni familiari positive. E’ comune che i bulli abbiano vissuti di rifiuto da parte delle stesse persone che dovrebbero amarli più di tutti. È anche molto più probabile che provengano da famiglie con molte discussioni e ostilità e che abbiano anche assistito a scene di violenza, fisica o verbale.

Le relazioni

Infine, chi è prepotente, ha più probabilità di sentire che le sue amicizie e relazioni familiari non siano molto sicure. Per mantenere le amicizie quindi, i coetanei tendono a comportarsi in un certo modo. Infatti in genere chi bullizza non è una persona singola ma un gruppo molto coeso e ciò che li lega è questo modo di comportarsi verso gli altri.

Aiutare anche il bullo

Nel momento in cui si verifichi un atto di bullismo, naturalmente la persona bullizzata ha bisogno di aiuto, ma non bisogna trascurare anche l’autore dell’atto, per evitare che ricada in questi comportamenti. Probabilmente sta vivendo un momento di disagio a sua volta e, più che punirlo, si dovrebbe cercare di aiutarlo. Gli atti di bullismo non sono mai infatti solo un episodio isolato, ma comportamenti aggressivi messi in atto più volte e ciò perché, se non si risolve il problema alla base, è molto probabile che questi atti violenti vengano reiterati fino ad avere conseguenze disastrose per la persona presa di mira.

D.ssa Diana Medri

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